Antonio SENAPE 1788 -1850

Poco si sa di questo calligrafico “disegnatore di paesi con la penna”, come spesso si autodefiniva Antonio Senape nei frontespizi degli album con le sue vedute.

 

Un documento di recente rinvenuto dallo studioso Pier Andrea De Rosa attesta che nel 1815, a ventisette anni, Senape affermava in un censimento parrocchiale di abitare al n.50 di via Gregoriana a Roma (archivio del Vicariato di Roma, parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte, Stati d’Anime 1815 f.n.n.). La sua data di nascita perciò dovrebbe fissarsi a Roma intorno al 1788; romano infatti si dichiarava in margine a numerosi disegni.

 

È probabile che dopo il  1815 Senape abbia lasciato la città natale per stabilirsi in Italia meridionale;  infatti mentre le sue vedute di Roma sono assai rare, tutta la produzione dell’artista è incentrata in immagini del Sud, delle quali le più antiche sono alcune vedute siciliane (P. E. Trastulli 1998).

 

In seguito si stabilì a Napoli dove si dedicò a una produzione di vedute “dal vero”. Si trattava di fogli sciolti, realizzati tutti a penna, a inchiostro, dunque non acquerellati. Queste immagini di luoghi più o meno noti venivano raccolte in album-ricordo per i viaggiatori, soprattutto inglesi, che avevano un fiorente mercato negli anni della Restaurazione borbonica. La città che gli si offriva sempre  mutevole, a seconda dei differenti punti di vista da cui la raffigurava, divenne la sua seconda patria.

 

Mentre la Scuola di Posillipo con Pitloo e Gigante aveva già inaugurato un approccio nuovo alla veduta, Senape continuò nella sua produzione di immagini urbane dal vivo, senza l’uso della camera lucida tanto cara ai posillipisti, impostando le sue vedute ancora secondo canoni di ascendenza settecentesca, riuscendo a rendere anche i più minuti dettagli.