Luigi ADEMOLLO Italiano, 1764 -1849

Luigi Ademollo, uno degli esponenti più significativi del Neoclassicismo italiano, nacque a Milano nel 1764. Iniziò gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera allievo di Giuliano Traballesi, Giuseppe Piermarini, Giocondo Albertolli e Domenico Aspari, massimi esponenti della cultura artistica milanese.

 

Ben presto abbandonò gli studi accademici, recandosi in molte città italiane per dipingere scenografie teatrali. Nel 1785 approdò a Roma, allora indiscussa capitale europea delle arti e tempio incontrastato del “Vero Gusto”. Qui, dove stette fino al 1788, fu in contatto con gli ambienti “eccentrici” della cultura artistica romana, come quello dell’Accademia de’ Pensieri tenuta da Felice Giani tra il 1787 e il 1793, luogo in cui si formarono Luigi Sabatelli, Pietro Benvenuti, Giuseppe Bossi. Ivi si sperimentò un linguaggio figurativo legato all’ispirazione sublime, ad una connotazione letteraria del neoclassicismo e a certe istanze primitivistiche allora diffuse in città dagli artisti nordici.

 

Fu a Roma che il talento geniale e facondo di Ademollo assunse quella particolare e inconfondibile cifra legata ad una accezione filosofico-letteraria del neoclassicismo, tradotta sul versante figurativo in tensioni drammatiche, psicologie espressive, attitudini concitate e “terribili”, espressioniste forzature formali, torsioni e allungamenti, resa compendiaria delle anatomie.

 

Nel 1788 egli si stabilì definitivamente in Toscana, giuntovi perché risultato vincitore del concorso indetto per la decorazione del teatro fiorentino della Pergola, opera compiuta entro il 1789. Nello stesso anno venne nominato consociato della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Firenze. Da allora, tranne brevi soggiorni a Roma, dimorò sempre in Toscana.

 

Pittore fecondissimo, ispirato da una vena visionaria alimentata da una grande cultura letteraria fondata sui classici (le Sacre Scritture, Omero, Virgilio, Ovidio, Plutarco), Ademollo fregiò numerosi edifici pubblici e residenze private toscane con grandi e imponenti impianti decorativi, di cui a tutt’oggi manca ancora un regesto completo ed esaustivo, nonché una puntuale verifica di ciò che ancora esiste e si conserva.

 

La sua produzione comprende pitture murali (affreschi, mezzo fresco, tempere, encausti), oli su tela, tempere e acquerelli su carta, disegni e incisioni.

 

Francesco Leone