Carlo BOSSOLI
Il dipinto ritrae la piazza di Monte Cavallo. La veduta è inquadrata a destra dal prospetto del palazzo del Quirinale e, in fondo, dagli edifici di via della Dataria. Sul sfondo si stagliano i profili dei principali monumenti di Roma: la cupola di San Pietro, il torrino di palazzo Montecitorio, la Colonna Aureliana, Castel Sant’Angelo e il Pantheon.
Sulla sinistra la veduta si chiude con l’obelisco e le due celebri statue dei Dioscuri, sistemate nel loro assetto attuale dall’architetto Giuseppe Valadier. Elemento pittoresco della composizione è un gruppo di minenti che in carrozza risalgono festosi via della Dataria. Sulla destra, quasi a contrastare l’atmosfera popolaresca della scena in primo piano, una carrozza con lacchè in polpe attende qualche misterioso personaggio, presumibilmente in visita al palazzo pontificio.
Di notevole interesse da un punto di vista topografico, la veduta restituisce l’assetto urbanistico di piazza del Quirinale antecedentemente alla risistemazione voluta da Pio IX, quando la salita al colle fu addolcita con la deviazione della strada verso le scuderie del Quirinale. Purtroppo il mutato assetto viario causò la demolizione delle due rampe semicircolari delle scuderie.
Il dipinto è una delle rarissime testimonianze dell’attività pittorica di Carlo Bossoli a Roma. L’opera in esame è catalogata all’anno 1847 nell’elenco autografo delle sue opere stilato da Bossoli e pubblicato nel 1974 da Ada Peyrot.
Nato da famiglia Ticinese emigrata ad Odessa, Bossoli tornò in Italia nel 1839, anno in cui è documentato un suo primo soggiorno a Roma e a Napoli. Dopo una lungo tour italiano e un breve rientro ad Odessa (1840), il pittore si trasferisce a Milano nel 1844 e poi, dal 1853, definitivamente a Torino, quale pittore assai apprezzato dalla committenza sabauda. Nel 1847, anno di esecuzione del dipinto qui pubblicato, è documentato un suo secondo soggiorno romano, di cui restano poche testimonianze pittoriche. Nella prima metà degli anni cinquanta si reca in Inghilterra, Scozia e Irlanda, mentre in seguito visita altre parti d’Europa (tra cui la Russia) e il Medio Oriente. Rientrato a Torino, il principe Eugenio di Savoia Carignano gli commissiona una serie di vedute commemorative delle campagne militari del 1859-61. Le 106 tempere dipinte da Bossoli (oggi a Torino, Museo Nazionale del Risorgimento), attentamente ricostruite dai taccuini che l’artista aveva tenuto viaggiando al seguito delle truppe del re di Sardegna, gli valsero la patente reale di “pittore di storia”, ottenuta nel 1862. Negli anni sessanta viaggiò ancora in Europa centrale e nei paesi nordici.
Dal 1845 al 1860 espose con regolarità alle annuali rassegne milanesi di Brera e a quelle londinesi tenute alla Royal Academy, mentre nel 1847 fu presente alla Promotrice di Torino.