Franz Ludwig CATEL German, 1778-1856
Provenance
Lawrence, London; private collection, Switzerland; private collection, Rome
Exhibitions
Il Quirinale. L’immagine del Palazzo dal Cinquecento all’Ottocento, Roma, Fontana di Trevi Palace 2002; cat. n. 51, (J. E. Hummel); Franz Ludwig Catel. Italienbilder der Romantik, Hamburg, Kunsthalle 2015-2016, cat. n. 70. Written comunication from Dr. Andreas Stolzenburg.
Literature
Cfr.AA.VV., Franz Ludwig Catel. Italienbilder der Romantik, Amburgo, Kunsthalle, 2015-2016.
Il “Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti” è stato un periodico culturale italiano fondato a Roma nel 1819 e pubblicato con il suo nome originale fino al 1868.
Londra, Royal Academy of Arts, Archive, LAW/3/219, cit. in Franz Ludwig Catel. Italienbilder der Romantik, Amburgo, Kunsthalle, 2015-2016, p. 254.
Questo dipinto, fino a oggi considerato perduto, costituisce un’importante aggiunta al catalogo delle opere del pittore prussiano Franz Ludwig Catel. È stato recentemente identificato dal dottor Andreas Stolzenburg in base allo spoglio de “Il Giornale Arcadico” e a una lettera a Thomas Lawrence della duchessa di Devonshire quale sua opera autografa.
Il dipinto fu esposto nel 2002 alla mostra romana dedicata all’immagine del Palazzo del Quirinale nei secoli, ancora con la vecchia attribuzione a Johann Erdmann Hummel (1769-1852). In occasione della retrospettiva organizzata nel 2015 alla Kunsthalle di Amburgo, a seguito delle recenti ricerche di Andrea Stolzenburg è stato invece pienamente attribuito a Catel e pubblicato nel catalogo della mostra.
La commissione di Thomas Lawrence (1769-1830) è infatti evidenziata da una lettera di Elisabeth Hervey, duchessa di Devonshire (1759-1824), che nel 1820 scriveva dall’Italia al pittore inglese:
Catel is delighted at being employ'd by you to do the Quirinal by moonlight it will do better than that of St. Peter […] I doubt its being a thing possible to represent an Italian moonlight - do you remember our excursion to Tusculum, and the little army that attended us? (7 e 14 ottobre 1820)
Il celebre ritrattista inglese Thomas Lawrence, dunque, nel 1820 ordinò questo notturno romano a Catel, pittore apprezzato proprio per la sua capacità unica di rendere l’atmosfera magica della luce notturna del plenilunio nelle sue vedute.
Questo dipinto è citato anche in una descrizione elogiativa comparsa sul "Giornale Arcadico" nel 1822 e firmata dal fondatore della rivista - l’archeologo e storico dell’arte Giuseppe Tambroni:
Cattel prussiano
Raffigura il secondo quadro un'altra scena notturna ma tutta di architettura. E' questa la veduta della piazza esterna di monte Cavallo, tolta dall'angolo orientale del palazzo della consulta. La qual magnifica scena piacque cotanto al celebre pittore inglese Lawrence, che ne volle aver seco la memoria e perciò ne affidò l'esecuzione al valoroso pennello del Catel. […] non si poteva meglio conservare il carattere del luogo, nè rendere un effetto più bello e più maraviglioso di quello che ha fatto questo artista. L'armonia totale ricavata dall'oscurità stessa dell'aria, che produce una misteriosa quiete generale onde gli occhi si riposano sopra tutti gli oggetti: un raggio di luna che appena spunta dalla parte di dietro dell'Esquilie ed illumina parcamente il fabbricato delle scuderie pontificie, e l'imponente massa dell'obelisco e de' colossi che tengono il mezzo del composto hanno somministrato al Catel i modi di rendere affatto nuovo l'effetto della sua pittura, della quale ha potuto con tanta diligenza verità e scienza trattare i più minuti particolari che nulla rimane da desiderarsi alla più completa illusione.
[Giuseppe Tambroni, “Giornale Arcadico”, 1822, pp. 142-143]
Il dipinto raffigura una notturna piazza del Quirinale a Roma, anticamente detta “Piazza Monte Cavallo”, ripresa dall'estremità orientale del Palazzo della Consulta: un punto di vista già sperimentato da Piranesi intorno al 1750 e poi da Luigi Rossini dopo il 1818. In primo piano si riconoscono il celebre gruppo dei Dioscuri, con la vasca di granito proveniente da Campo Vaccino e lì sistemata nel 1818 per volontà di Pio VII dall’architetto Raffaele Stern (1774-1820), mentre l’obelisco fu innalzato nel 1786.
Particolarità di quest’opera è data dal fatto che la piazza viene ritratta di notte, mentre nelle vedute precedenti essa era sempre raffigurata di giorno, affollata e spesso in occasione del cerimoniale del cambio della guardia. Catel per questo luogo ha scelto di evocare il silenzio notturno e di valorizzare la presenza dello zampillio della fontana, lì allestita due anni prima.
Egli studiò gli effetti luministici delle fontane, degli obelischi e degli elementi architettonici in controluce al plenilunio anche in altre due vedute romane, dal colonnato di san Pietro, dove compare la stessa la figura della guardia svizzera assopita.
Nella nostra veduta, sulla sinistra si riconoscono le Scuderie, attraversate da una lama di luce diagonale che mette in ombra il portico della ronda e la scalinata. La luna illumina parte dell’avancorpo e due dei portoni delle rimesse per le carrozze; biancheggia il campanile della torre di Ottaviano Mascarino sopra il tetto del Palazzo, che invece è immerso nel buio nella notte.
Catel in questo dipinto, inoltre, mette in atto ulteriori virtuosismi luministici raffigurando il portone principale del Palazzo del Quirinale aperto e illuminato dall’interno.