Gaston-Marc BASSOMPIERRE
Il soggetto del dipinto si può identificare in base alle iscrizioni coeve apposte sul retro del telaio, nelle quali viene riportato l’evento e l’occasione della festa. Esse furono apposte da un allievo dell’artista, che acquistò il quadro nella bottega di un rigattiere in rue Ioquelrt il 15 gennaio del 1852.
Ad essere raffigurata è la celebrazione della festa in onore di re Enrico IV di Borbone, detto “Il Grande”, presso la scuola militare di La Fléche (nel dipartimento della Sarthe nella regione dei Paesi della Loira), davanti al cui simulacro si rivolge una folla di astanti in atteggiamento di adorazione. La statua del sovrano (che nel 1589 divenne il primo monarca del ramo dei Borbone della dinastia dei Capetingi a ereditare il trono di Francia) coronata di alloro, appare qui raffigurata secondo una iconografia che sovente si accompagnava all’immagine del re borbonico. Sulla parete opposta, in posizione frontale rispetto alla figura del sovrano, campeggia lo stemma con l’iniziale di Enrico IV al centro e con il tipico giglio borbonico, sovrastato dalla corona reale. La tela, in cui appaiono i numerosi cadetti della scuola, offre così anche un campionario delle personalità più in vista del tempo. Vi si possono riconoscere non soltanto i ritratti di alcuni degli esponenti delle gerarchie militari – come il generale Danlion (1770-1853), comandante della scuola militare di La Fléche dal 1821 fino al 1830, e il colonnello François Antoine de Montzey (1768-1842), comandante della Legion d’onore, nominato comandante “in seconda” della scuola militare nel 1819, e che occupò per dieci anni questa funzione ritirandosi nel 1830 , – ma anche di quelli ecclesiastici, come l’abate Louis-François de Bigault d’Harcourt (1768-1831), preside del Collegio.
Seduta in primo piano e protesa in avanti è invece raffigurata in abiti bianchi madame Abel de Colomb de Battine (1793-1869), madre di uno degli allievi, César Léopold Colomb de Battine nato nel 1811 e che entrò nella scuola a 9 anni sotto il numero 0945 fino al 1826 (la cui presenza all’interno del dipinto costituisce senza dubbio un termine ante quem, inducendo pertanto a ritenere l’operaantecedente al 1826), così come la donna raffigurata in abito arancio, madre di uno studente maggiore.
L’istituzione della scuola fu opera dello stesso sovrano, che nel 1603 donò il castello fatto costruire durante il XVI secolo da sua nonna Francesca, duchessa di Alençon, ai Gesuiti affinché questi potessero selezionare e formare le migliori menti del tempo, con lo scopo di istituire un Collegio sotto il nome di Collegio Henri-le-Grand. Negli anni successivi alla fondazione, e soprattutto in seguito all’espulsione dei Gesuiti nel 1764, il Collegio accentuò la sua vocazione militare, divenendo una scuola volta a formare cadetti di nobili natali.
È interessante notare, a proposito delle iscrizioni apposte sul retro della tela, come l’anonimo allievo dell’artista faccia riferimento ad un preciso evento storico: l’usurpazione da parte di Luigi Filippo. Nel 1830, la “rivoluzione di luglio” detronizzò Carlo X che abdicò in favore del decenne nipote Enrico, duca di Bordeaux, figlio del secondogenito del re e della duchessa di
Berry, e nominò Luigi Filippo Lieutenant général du royaume, incaricandolo di annunciare al popolo l’elezione del nuovo sovrano. Luigi Filippo non fece però come prescritto dal cugino, preferendo proporsi come candidato alla successione al trono, facendosi proclamare sovrano dopo che per undici giorni era stato reggente in vece del cugino minorenne.
Luigi Filippo venne allora proclamato sovrano col nome di Luigi Filippo I il 9 agosto 1830, assumendo anche il titolo di re dei Francesi.
Carlo X e la sua famiglia, tra cui suo nipote Enrico, si recarono in esilio in Gran Bretagna. Il giovane ex re, il duca di Bordeaux, mantenne in esilio il titolo di conte di Chambord, divenne successivamente pretendente al trono di Francia e venne sostenuto in questo dai Legittimisti.
Nel 1844, alla morte senza eredi dello zio Luigi Antonio duca d’Angouleme, Enrico divenne il capo effettivo dei Borboni e pretendente al trono francese a tutti gli effetti col titolo di Enrico V.
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