Galleria d'Arte Paolo Antonacci Roma
Skip to main content
  • Menu
  • Home
  • Collezione
  • Fiere
  • Esposizioni
  • Cataloghi
  • Chi siamo
  • Contatti
  • EN
  • IT
Instagram, opens in a new tab.
Facebook, opens in a new tab.
Invia un'email
Instagram, opens in a new tab.
Facebook, opens in a new tab.
Invia un'email
Menu
  • EN
  • IT

Collezione

Open a larger version of the following image in a popup: Vincenzo CAMUCCINI, The Conversion of St. Paul

Vincenzo CAMUCCINI

Conversione di San Paolo
Olio su tela
132 x 70 cm
Sold
Visualizza su parete
Maggiori indicazioni

Provenance

Collezione privata, Roma

Mostre

Maestà di Roma da Napoleone all’Unità d’Italia. Universale ed Eterna Capitale delle Arti. (Roma 7 marzo – 29 giugno 2003), Scheda IX.2.7., p.457, a cura di Federica Giacomini.

 

Literature

 C. Falconieri, Vita di Vincenzo Camuccini, Roma 1875, p. 212.

 F. Giacomini, Vincenzo Camuccini. Conversione di Saulo in Maestà di Roma, Venezia 2003, p. 457.

G. Piantoni De Angelis, Camuccini 1771-1844, Roma 1978, Scheda n.186, pp. 84-87.

 

La tela di Vincenzo Camuccini, proveniente da una collezione privata romana, riappare sul mercato nella fondamentale esposizione “Maestà di Roma” del 2003.

Si tratta del bozzetto finito per la grande tela commissionata al pittore da papa Leone XII (1823-1828) da collocarsi nel transetto sinistro della basilica di San Paolo Fuori le Mura, ricostruita nuovamente a seguito dell’incendio che la distrusse nel 1823.

La pala affidata all’artista, all’epoca già affermato pittore e Accademico di San Luca, fu portata a termine soltanto nel 1835. L’opera ebbe infatti una gestazione lunga e complessa di cui sono testimonianza, oltre alla tela qui presentata, un corpus di disegni e studi preparatori tuttora conservati; tra questi figura anche l’acquerello su carta quadrettata a matita, sistema utilizzato dall’artista per trasportare l’immagine sul nostro bozzetto preparatorio.

La pala rimase nello studio dell’artista fino al 1840, data nella quale fu poi trasportata nella Basilica insieme al San Paolo rapito al terzo cielo, della cui realizzazione Camuccini fu incaricato nel 1839 da Gregorio XVI. Un tale ritardo, nella collocazione dell’opera nel contesto per cui era stata eseguita, è da ascrivere ai contrasti sorti tra l’artista e il partito “purista” se, come scrive Carlo Falconieri, suo amico e biografo, la Commissione incaricata della ricostruzione della Basilica ne rimandava il posizionamento in situ «non avendo apposito locale per tenerlo e custodirlo fino all’epoca che passerà per porlo in opera sull’altare, cui verrà destinato».

 

È credibile che la nostra tela possa essere identificata con il quadro regalato da Camuccini a Monsignor Tosti, di cui scrive Falconieri.

Per la descrizione si rimanda a Federica Giacomini, secondo la quale il bozzetto

 

si colloca in una fase avanzata di elaborazione ed è assai vicino alla redazione definitiva del dipinto, da cui si discosta soprattutto per la diversa postura dell’angioletto di destra, nonché per la collocazione della lancia di Paolo in primo piano e altri minuti dettagli. Esso documenta il progressivo processo di decantazione subito dalla composizione, raggiunto attraverso l’eliminazione di particolari narrativi come il paesaggio sullo sfondo e l’elmo caduto in primo piano [..] consapevolmente perseguito da Camuccini in funzione delle dimensioni colossali dello spazio nel quale il dipinto sarebbe stato collocato.

 

L’opera riprende un soggetto caro alla tradizione artistica dell’iconografia paolina, il cui episodio desunto dagli Atti degli Apostoli (Atti 9, 1-9) segna l’adesione al cristianesimo di Saulo.

Secondo la testimonianza neotestamentaria Saulo, strenuo persecutore dei cristiani, si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce di Cristo, che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Reso cieco da quella luce divina, Paolo vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, Anania.

La tradizione artistica successiva ha immaginato la caduta a terra come una caduta da cavallo, ma il particolare è assente dalle Scritture sebbene possa essere verosimile poiché l'evento si verificò durante il viaggio.

 

 

 

 

 

 


 

Precedente
|
Prossimo
61 
di  229
Privacy Policy
Manage cookies
Copyright © 2021 PAOLO ANTONACCI SRL.
Sito creato da Artlogic

PAOLO ANTONACCI SRL

Via Alibert 16/a, 00187 Roma, IT 

Telefono: + 39 06 32651679

info@paoloantonacci.com

p.iva 05252941009

Instagram, opens in a new tab.
Facebook, opens in a new tab.
Invia un'email
Vedi su google maps

This website uses cookies
This site uses cookies to help make it more useful to you. Please contact us to find out more about our Cookie Policy.

Manage cookies
Accept

Cookie preferences

Check the boxes for the cookie categories you allow our site to use

Cookie options
Required for the website to function and cannot be disabled.
Improve your experience on the website by storing choices you make about how it should function.
Allow us to collect anonymous usage data in order to improve the experience on our website.
Allow us to identify our visitors so that we can offer personalised, targeted marketing.
Save preferences
Close

ISCRIVITI ALLA NOSTRA MAILING LIST

Subscribe to our mailing list in order to receive news on new acquisitions, exhibitions, special previews and more! 

Signup

* denotes required fields

We will process the personal data you have supplied to communicate with you in accordance with our Privacy Policy. Puoi annullare l'iscrizione o modificare le tue preferenze in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento nelle nostre e-mail modificare.