Giambattista BASSI
Provenance
Collezione privata, Roma
Il dipinto ritrae un’elegante giovane donna, abbigliata secondo la moda del tempo, intenta alla lettura, seduta all’interno di una stanza con una finestra aperta su uno scorcio di villa Borghese, che potremmo giudicare, per la scelta rappresentativa e per l’adozione di una visione ravvicinata, assolutamente innovativo. Lo sfondo inquadra infatti, più che un paesaggio aperto, una selezione di paesaggio o meglio un “dipinto nel dipinto”: una scena in cui la protagonista è una carrozza trainata da una coppia di cavalli, rappresentata nel momento in cui sta per giungere allo “stazzo” semicircolare, antistante la facciata sud del Casino del Muro Torto.
Nell’inquadratura si intravvede l’angolo sud occidentale dell’edificio, posto alla estrema destra della finestra aperta. Sulla sinistra è un’alta siepe di lauro che delimita il viale di collegamento tra il Casino e il Portale delle Aquile al Muro Torto, oggi rimontato nel piazzale San Paolo del Brasile, realizzato su progetto di Antonio Asprucci, tra il 1791 e il 1793. Oltre la siepe si osserva un bel giardino con al centro una fontana, impreziosita da statue poste su basi lungo il perimetro.
Questo è delimitato verso nord-ovest dal muro di costruzione del Giardino del Lago, anch’esso realizzato da Antonio Asprucci, in collaborazione col figlio Mario, a partire dal 1775, con gli archi dell’Acquedotto Felice, che alimentava il bacino d’acqua del giardino, oltre alle fontane e ai giochi d’acqua del Casino del Muro Torto, per questa ragione anche noto come Casino dei Giuochi d’acqua, già a partire dalla metà del XVII secolo.
Tra le fitte alberature del Giardino del Lago svetta l’attico del Tempio di Esculapio con le celebri statue di epoca romana rilavorate nella bottega di Vincenzo Pacetti. Infine, sulla cima della collina, rappresentata in alto a sinistra dello scorcio paesistico, compare un edificio da identificare con buona probabilità nel casino fatto costruire dal principe Stanislao Poniatowski, all’inizio del XIX secolo, su progetto di Giuseppe Valadier, ubicato nell’area dell’attuale Villa Strohl-Fern e distrutto nel corso degli scontri tra i difensori della Repubblica Romana e gli assedianti francesi nel giugno del 1849.
Tornando ad osservare il giardino dipinto da Bassi, sui pilastri del cancello d’accesso compaiono due piccole sfingi in travertino, la cui presenza è anche testimoniata da due celebri vedute del Casino del Muro Torto o Aranciera, pressoché contemporanee al dipinto di Bassi: un acquerello di C.W. Eckersberg, datato 1813, e l’incisione da esso derivata realizzata da G.B. Cipriani nel 1817, oggi al Museo di Roma.
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