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Open a larger version of the following image in a popup: Plinio NOMELLINI, Lost in thought

Plinio NOMELLINI 1866 -1943

Perduto nella meditazione
Olio e pastello su tela
69.5 x 151.5 cm

Firmato in basso a destra: Nomellini
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Mostre

Esposizione Internazionale dell’Industria e del Lavoro, Torino 1911

 

Literature

Gli arredi Spicciani. Tradizione lucchese e istanze internazionali nella produzione del mobile artistico toscano tra Ottocento e Novecento, by A. Belluomini, G. Borella, Firenze 2006, p. 118-119

A 107 anni dalla sua prima esposizione, torna alla visione pubblica questo pannello di Plinio Nomellini (Livorno1866 – Firenze 1943): Perduto nella meditazione.

 

Ai primi del novecento erano richiesti speciali arredamenti dalla nuova borghesia. Carlo Spicciani, artista - mobiliere di Lucca (Pescia 1879 – Lucca 1943) ne fu un premiato artefice. Il design di gusto liberty o decò, era arricchito da pannelli dipinti, ceramiche, inserti in vetro, eseguiti appositamente da artisti importanti, come le decorazioni in ceramica di Galileo Chini. 

 

Il pannello ora presentato era stato ideato da Plinio Nomellini, insieme ad altri di soggetto marino, Marina con gabbiani, Vele al tramonto, e di atmosfera romantica, L’alba, La notte, per un allestimento speciale di Carlo Spicciani, la Camera da pranzo, creata per l’Esposizione Internazionale dell’Industria e del Lavoro di Torino del 1911 (solo nel 1970 i pannelli suddetti erano ricomparsi a Firenze nella vendita degli arredi della Villa Giramonte, a cura della San Marco s.a.s., con i titoli rispettivamente: Giovinetto con ghirlanda di fiori su fondo di paesaggio e Busto di giovinetto in un campo di papaveri).

 

Nel 1911 si festeggiarono i 50 anni dell’unita d’Italia con grandi Esposizioni internazionali, e dato che era la prassi furono allestiti in tutto il mondo numerosi padiglioni, temporanei e non, dalle architetture più originali e differenti. A Valle Giulia, a Piazza d’Armi, coinvolgendo anche molte altre zone della città, si sconvolse Roma, a Torino fu scelto il Parco del Valentino. A Firenze senza particolari allestimenti, la celebrazione del cinquantenario si tenne a Palazzo Vecchio con La mostra del ritratto italiano.

 

Plinio Nomellini nel 1911, oltre ad esporre sue opere a Valle Giulia, le decorazioni per Spicciani a Torino, eseguì anche per Roma numerosi pannelli di soggetto storico e garibaldino da inserire nel Padiglione Livornese della Mostra Regionale ed Etnografica.

 

La collaborazione tra Nomellini e Spicciani continuò nel tempo. Nel 1913 Plinio Nomellini fornì due suoi dipinti a Carlo Spicciani per il Villino Calderai a Roma, Lavori al porto e Ritorno dal lavoro e nella sua Mostra individuale alla prima Esposizione della Secessione Romana del 1913, furono di Spicciani i mobili e le decorazioni.

 

Non ci sono lettere a Nomellini che documentino eventuali suggerimenti del mobiliere per i soggetti dei pannelli da inserire negli arredi. Certamente di fronte alle tele la fantasia dell’artista volò come era nella sua indole.

 

 Il fanciullo rimanda alla fisionomia del figlio Victor, già suo modello nel Bacchino, conservato a Firenze nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, e in numerose altre opere.

 

 

A cura di Eleonora Barbara Nomellini

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