Ernst MEYER 1797-1861
Il nostro piccolo dipinto raffigura una suggestiva scena popolare: una giovane donna è seduta sotto ad un portico, alle cui spalle si vede l’ingresso della casa, e sta lavorando con un fuso, mentre intorno a lei due bambini giocano tra di loro.
Si tratta di un dipinto realizzato sicuramente dal vero, come testimoniano la rapidità e la freschezza dell’esecuzione nonché i segni delle puntine che fissavano il dipinto al supporto.
È una scena ariosa che esprime, attraverso l’utilizzo di colori luminosi, grande serenità e gioia di vivere.
Ernst Meyer trascorse buona parte della sua vita a Roma, dove tra l’altro morì nel 1861, dedicando la maggior parte delle sue composizioni a scene di vita quotidiana ambientate in una felice campagna Romana: donne che portano l’acqua, pescatori, madri con i propri figli, escursioni in campagna, scorci di ville e palazzi.
Ernst Meyer giunse a Copenaghen nel 1812 e diventò allievo all’Accademia di Belle Arti dove vinse la medaglia d’argento nel 1815 e nel 1818. Fece un lungo soggiorno a Monaco dal 1819 al 1824, poi fino al 1841 fu a Roma dove tornò nel 1852, rimanendovi fino alla morte.
Fu sepolto nel cimitero israelitico. Trascorse dunque la maggior parte della sua vita a Roma dove era conosciuto e benvoluto dagli artisti sia danesi che tedeschi. Partecipava regolarmente all’esposizione annuale a Copenaghen e Thorvaldsen acquistò diversi suoi quadri. Meyer abitò prima in via di Porta Pinciana 41 e 37, poi al numero 3, dal 1840 in via del Babuino 39, e infine in via del Pozzetto 41. Aveva lo studio a Villa Malta.
Meyer realizzò anche dei bei paesaggi italiani, ma dipinse soprattutto pittura di genere che fu molto apprezzata dal pubblico.
Numerosi fra i suoi disegni si trovano a Copenaghen, nel Gabinetto delle Stampe del Museo Reale di Belle Arti.