Aldo SEVERI
Provenance
Roma, collezione privata.
Mostre
Galleria di Roma, via Sicilia 59, Roma, 1951;
Arte antica S.A., Roma, Palazzo Torlonia, 1952;
Aldo Severi 1876-1956. Eclettismo e tradizione, Galleria antiquaria Piccirilli, Roma, 1984.
Pubblicazioni
P. A. DE ROSA, P. E. TRASTULLI, Aldo Severi (1876-1956); Galleria antiquaria Piccirilli, Roma, 1984, ill. p. 5, p. 79.
Nel 1911, recensendo su ‘L’Arte’ di Adolfo Venturi gli artisti presenti alla grande Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma, Severi affermava: “non amo la pittura e la scultura tematica, l’arte sovraccarica, soffocata dalla astrusa sovrapposizione di una qualsiasi concezione celebrale, ma l’arte che rivela nell’artista una qualche profondità di pensiero, di visione, di emozione, di semplice ricerca ed osservazione” . Con queste parole, Aldo Severi rivelava ai suoi lettori la sua predilezione per una pittura sobria e raccolta, capace di tradurre con naturalezza le sollecitazioni provenienti dal mondo circostante. Il suo interesse per un’espressione più intimista del paesaggio si rivela infatti pienamente nel nostro dipinto, in cui la resa degli effetti di controluce, le sovrapposizioni cromatiche e le alternanze di chiaroscuro sembrano forse suggerire un’attenta osservazione della pittura nord-europea e dei dettami della pittura simbolista.
Lo scorcio di Roma sul fiume Tevere è ripreso in una prospettiva non priva di suggestione, ove le luci dei lampioni e della finestrella si intravedono sulla punta meridionale dell’isola Tiberina. Sulla destra oltre le arcate del ponte Fabricio s’intravede la riva di Trastevere già immersa nel crepuscolo. Il Ponte Rotto, rovina del Pons Aemilius costruito nel III sec. a.C., compare in primo piano sulla sinistra del dipinto con forti effetti tonali.