François KEISERMAN, Bartolomeo PINELLI
Il nostro acquerello ritrae uno degli scorci più suggestivi di Roma e uno dei soggetti prediletti dagli artisti che soggiornarono in città. Esso è inoltre una preziosa testimonianza del soldalizio artistico tra l’artista svizzero François Keiserman e il romano Bartolomeo Pinelli. Come ricorda infatti Oreste Raggi: “Tornato [Pinelli] in Roma continuò a fare varie sorti di lavori fra quali alcuni disegni, che venduti la sera per le pubbliche vie e veduti da certo tedesco Keiserman che a quei dì avea alzato alcun grido di valenza nel colorire paesi ad acquerello, furono cagione che questi, innamoratosi della maniera che vi ritrovava segnatamente nel ritrarre costumi, richiedesse il giovane artefice se voleva con esso lui accomodarsi […] Keiserman sempre lo conduceva con sé nelle ville e castelli vicino a Roma, ove l’uno ritraeva il paese e l’altro vi poneva le figure”.
Nel nostro disegno, il contributo di Pinelli è riconoscibile nelle figure di barcaioli in basso sulla sinistra, intenti ad ormeggiare un’ imbarcazione. L’artista ritrae i popolani con grande spontaneità come suo stile inserendoli armoniosamente nella veduta tratteggiata da Keiserman. Quest’ultimo, stabilitosi a Roma a partire dal 1789, conobbe una notevole fama come pittore di vedute all’acquerello. Ne è una testimonianza la profusione di lodi scritte da Giuseppe Antonio Guattani, il quale affermò: “Fiorito per natura è il pennello del Sig. Keiserman, ricco sempre, e vago per la freschezza e trasparenza delle sue tinte” . Secondo lo storico dell’arte P.A. De Rosa, egli fu uno dei principali esponenti di quell’ “evoluzione della pittura di paese in ambiente romano tra classicismo e naturalismo romantico” .