Giacomo CANEVA
Literature
P. BECHETTI, Giacomo Caneva e la scuola fotografica romana (1847/1855), Alinari – Florence, 1989.
Il dipinto, realizzato dal pittore e fotografo padovano Giacomo Caneva, è una veduta di piazza della Rotonda, meglio nota anche come “piazza del Pantheon”, a Roma. La sua attività pittorica è testimoniata da diversi dipinti di piccole dimensioni spesso firmati con la caratteristica figura del cane seguita dalle lettere va.
Caneva inizia la sua attività nel campo delle arti figurative come pittore prospettico, interessato di architettura e di aeronautica.
Per perfezionarsi nella pittura nel 1838 si trasferisce a Roma, dove si stabilisce definitivamente. La prima testimonianza sulla sua lunga permanenza a Roma l’abbiamo da Gaetano Moroni, compilatore del vastissimo Dizionario di erudizione ecclesiastica in cuiricorda che il pittore prospettico Caneva con ottimi risultati aveva diretto, in parte, negli anni 1839-40, i grandi lavori per la decorazione di villa Torlonia.
A partire dalla fine degli anni Quaranta, l’artista si dedica allo studio professionale delle tecniche fotografiche, in particolare la dagherrotipia e la calotipia. La più antica testimonianza che si ha sulla sua attività fotografica è da rintracciarsi nel registro degli indirizzi che gli artisti residenti a Roma, o di passaggio, lasciavano presso il Caffè Greco. In questa agenda, iniziata nel 1845, alla lettera “C”, per primo è scritto: “G. Caneva, Pittore-Fotografo, via Sistina n.100, 3° piano”; corretto successivamente per cambio di domicilio in “via del Corso, presso S. Carlo n.446, 4° piano”.
Pur continuando a fare il pittore, similmente a tanti artisti del tempo, aveva dunque abbracciato anche la professione di fotografo. È del 1847 una sua calotipia, datata e firmata, di piazza “Bocca della Verità” che viene considerata la più antica immagine calotipica eseguita da un fotografo residente nella città.
Negli anni Cinquanta, Caneva entra a far parte del Circolo Fotografico Romano, fondato dal pittore e fotografo Frédéric Flachéron con l’intento di divulgare nuove tecniche fotografiche e riprendere i luoghi più noti della città, ma la produzione fotografica di Caneva comprende anche vedute della campagna romana e dei costumi tradizionali, oltre a riproduzioni di opere d’arte. Nel 1855 Caneva è autore di un manuale sugli aspetti tecnici della fotografia dal titolo ‘Della fotografia. Trattato di Giacomo Caneva pittore prospettico’, a dimostrazione di quanto gli aspetti tecnici fossero importanti per i pionieri del mezzo fotografico.