Massimo d'AZEGLIO 1798-1866
Literature
Bibliografia: Massimo d’Azeglio e l’invenzione del paesaggio istoriato ,catalogo della mostra a cura di V. Bertone, Torino 2002, sch. n.64 p.247.
L’opera qui presentata è una versione di misure ridotte del celebre dipinto con soggetto Ferraù che pesca l’elmo di Argalia, di dimensioni maggiori (cm 120 x 166,5) conservato oggi presso la Galleria d’Arte Moderna di Brescia (inv. 349). Esso fu acquistato dal conte Paolo Tosio Martinengo alla esposizione di Milano del 1834 (cfr. Massimo d’Azeglio pittore, 1998, cat. della mostra sch. n. 25) e regalato da questi poi al municipio della città.
Il soggetto, tratto dall’episodio narrato nell’Orlando Furioso nel canto I, descrive le disavventure del pagano Ferraù il quale mentre si accinge a recuperare l’elmo cadutogli in un fiume gli appare il fantasma dell’amico Argalia che gli viene incontro con l’elmo (Orlando Furioso, Canto I, ottave 24, 25, 26).
La versione pittorica di d’Azeglio del fatto ebbe grande successo tant’è che l’artista ne dipinse varie versioni per soddisfare i numerosi committenti, tra cui la nostra.
Il nostro dipinto venne eseguito nella seconda metà degli anni Trenta dell’Ottocento, verosimilmente fra il 1834, data dell’esecuzione del dipinto di Brescia, e il 1841 enigmatica data apposta sul retro del telaio, riferitasi ad un passaggio dell’opera avvenuta a Genova in quell’anno, e che costituisce sicuramente un termine ante quem.
L’opera fu eseguita nel suo periodo milanese all’apice della sua carriera di pittore, quando Massimo non era ancora stato coinvolto dalle vicende politiche torinesi.
In quegli anni i soggetti rappresentati da d’Azeglio sono caratterizzati da un gusto e da un sapore romantico, dove i paesaggi sono animati da temi letterari e storici come nel nostro caso. Qui la natura quasi sovrasta le figure secondo i dettami del Romanticismo: l’elemento naturale si fonde con le figure; le fronde degli alberi, animate da pennellate veloci e dalle tonalità calde e delicate, furono una caratteristica della pittura di Massimo d’Azeglio.