Camillo INNOCENTI 1871-1961
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Literature
Bibl.: Divisionismo romano,Roma, De Luca Edizioni d’Arte,1989
L. DjokicTitonel- M. Fagiolo dell’Arco,Camillo Innocenti 1871 – 1961, Roma, Galleria Campo dei Fiori, 1993
Con una prospettiva del tutto particolare Camillo Innocenti ha scelto un angolo dei giardini del Pincio a Roma per ambientare due bambini intenti a giocare in una calda giornata estiva.
Ai piedi di un grande albero due fanciulli probabilmente due fratellini si riposano dalle loro occupazioni giocose, mentre, vera invenzione scenica, un giardiniere di cui si vedono solo le mani, manovra un irrigatore il cui zampillo rifrange la luce con reminiscenze di tecnica ‘pointillisme’.
A rimarcare il luogo del giardino romano ci pensa il noto orologio ad acqua, posto da Innocenti sulla destra della composizione. Questo ingegnoso cronometro ad acqua fu inventato da padre Giovanni Battista Embriaco (Ceriana, 1829 – Roma, 1903) un frate domenicano ligure appassionato di orologi. Il suo orologio si trova sul Pincio dal 1872, anche se la sua invenzione risale al 1867. Esso ha affascinato e incuriosito e ancora attrae generazioni di romani e turisti in visita ai giardini voluti da Napoleone e sistemati da Giuseppe Valadier.
Figlio di un noto architetto, Camillo Innocenti, a seguito di un primo periodo di apprendistato sotto la guida di Ludovico Seitz, pittore dal gusto prettamente nazareno, abbandona ben presto il maestro per avvicinarsi alla corrente del Morelli e dedicarsi inoltre allo studio del folclore, del costume popolare, dunque alla riscoperta del colore.
La reale formazione del pittore avviene comunque a partire dei primi anni del Novecento; rientrato a Roma a seguito di un viaggio in Spagna durante il quale ha avuto modo di ammirare l’opera di Goya e Velasquez, Innocenti decide di dedicarsi allo studio del divisionismo, tecnica pittorica sempre presente nell’opera di questo artista, sebbene spesso piegata alle esigenze del momento, così come dimostrato anche dai dipinti risalenti all’epoca della sua partecipazione al gruppo “XXV della Campagna Romana”.
“La formazione di Innocenti è naturalista e simbolista a un tempo: 800 italiano e fin de siècle europeo. Un occhio al passato un occhio al presente”. Così Maurizio Fagiolo dell’Arco coglie con esemplare sintesi il dualismo costante dell’arte di Camillo Innocenti quale si palesa tra l’altro in questo sereno scorcio dei giardini del Pincio percorsi da quella luce che lo stesso artista affermava essere “Il personaggio principale del quadro”. Assieme alla luce non è da sottovalutare l’importanza attribuita dal pittore al colore, alle sue infinite possibilità di accostamento in ciò che egli definisce : “disarmoniche armonie”.