Vincenzo GIOVANNINI
Pubblicazioni
Apollon Nikolaevic Majkov (1821-1897), Passeggiata a Roma (1848), in Ettore Lo Gatto, Russi in Italia, Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 197.
Vincenzo Giovannini (1817-1903), dipinti di Roma e campagna, regesto delle opere, a cura di Pier Andrea De Rosa e Paolo Emilio Trastulli, Roma, Edizioni Studio Ottocento, p. 116-117.
In questa veduta il Giovannini ci restituisce una veduta precisa del Foro Romano quale doveva apparire alla fine del XIX secolo dopo gli scavi condotti dal Lanciani. Esso era senza dubbio uno dei soggetti prediletti delle opere pittoriche dell’artista romano realizzate per i facoltosi committenti del Grand Tour.
Osservando il complesso monumentale dal Campidoglio egli ci regala in perfetta linea con il suo stile le immagini dei meravigliose ruderi della epoca classica.
Al centro del dipinto il tempio di Saturno si erge con la magnificenza delle sue colonne a capitelli ionici realizzate in occasione dell’ultimo restauro del III secolo; a sinistra l’arco di Settimio Severo che insieme alle colonne del tempio di Vespasiano e Tito sembra invitarci ad osservare uno scorcio del capolavoro barocco di Pietro Berrettini da Cortona: la chiesa dei santi Luca e Martina completata nel 1664.
Nella parte destra dell’opera il Giovannini riproduce in maniera attenta i resti della basilica Giulia; distrutta più volte e ricostruita per volere di Diocleziano nel 285 d.C., ed in lontananza ci permette di osservare il tempio di Castore e Polluce circondato dagli altri monumenti del Foro tra i quali; il tempio di Antonino e Faustina, quello del Divo Giulio e l’arco di Tito.
Nella parte inferiore del dipinto è visibile la via della Consolazione, strada demolita nel 1980 che collegava i Fori Imperiali alla piazza della Consolazione.
La veduta è disseminata di figure, realizzate con grande maestria e impegnate nelle attività quotidiane della Capitale nel XIX secolo.
Vincenzo Giovannini
Todi, 1817 – Roma, 1903
Giovanissimo, si trasferisce a Roma dove è accolto, per le precarie condizioni economiche, presso l’Istituto Apostolico del San Michele nelle cui scuole d’arte inizia a disegnare e a dipingere.
Lasciato il San Michele, Vincenzo Giovannini si dedica alla pittura di veduta ritraendo, spesso in tele di grande formato, monumenti e luoghi celebri di Roma quali il Foro e il Palatino.
Una sua veduta Il Foro Romano viene presa a modello dai mosaicisti di San Pietro per la realizzazione di un mosaico presentato all’Esposizione di Roma.
La sua indiscussa maestria gli procura importanti committenze tra le quali merita di essere ricordata almeno quella del duca Grazioli. Allo stesso tempo Giovannini avverte il fascino della Campagna romana che ritrae in dipinti notevoli per qualità pittorica e felicità di resa.
Molti indizi inducono a credere che egli lavorò soprattutto per i viaggiatori stranieri epigoni del Gran Tour che continuavano ad affluire a Roma ancora nella seconda metà dell’Ottocento.
Tra il 1879 e il 1884 ebbe il suo studio al n.21 della Passeggiata di Ripetta.
Opere di Vincenzo Giovannini sono presenti nella Pinacoteca Comunale di Todi. Nel Museo di Roma a Palazzo Braschi è un significativo dipinto ad olio, Il portale pignolesco degli Orti Farnesiani al Palatino, firmato e datato 1872. Inoltre ben 19 grandi dipinti ad olio del pittore ornano le pareti dell’Antico Caffè Greco in via dei Condotti a Roma.