Salomon CORRODI
In questo inedito pendant di acquerelli Salomon Corrodi ritrae la villa Lucia presso il Vomero a Napoli. In una appare la villa con il suo elegante prospetto in stile neoclassico e il mare sullo sfondo con lo splendido giardino mediterraneo in primo piano, nell’altra si ammira il fronte della villa che affaccia sul golfo con Posillipo a chiudere la composizione sullo sfondo. È molto probabile, vista la particolarità del soggetto trattato, che Corrodi abbia dipinto questi due acquerelli per una committenza particolare il che conferisce loro una collocazione particolare nel repertorio delle sue vedute.
Grazie al magistrale equilibrio dei colori e all’armonia delle composizioni l’artista sottolinea l’amenità del luogo che ospitò Lucia Migliaccio (1770-1826), la duchessa di Floridia, moglie morganatica del re Ferdinando I alla quale il sovrano donò la villa nel 1817.[1]
La residenza venne così inglobata nel complesso della Floridiana su progetto di Antonio Niccolini (1772-1850) insieme ad un’altra villa, conosciuta appunto come villa Floridiana e di cui villa Lucia divenne la Coffe-House. I lavori di ristrutturazione furono complessi e interessarono non solo i due edifici ma anche i giardini: il Niccolini dovette perfino prevedere un ponte che superasse il vallo che divide la villa Floridiana da villa Lucia, completando l’allestimento del parco con un teatro all’aperto e alcune grotte per ospitare numerosi animali esotici.[2]
La villa «la cui varietà in così poco spazio non ha forse eguale fra le ville napoletane»[3] è una delle dimore partenopee più affascinanti ma che i vedutisti del Grand Tour raramente hanno ritratto se si escludono altre due opere che raffigurano la villa tra cui La collina del Vomero a Villa Lucia di Frans Vervloet (1795-1872)[4] e Veduta di Villa Lucia di Johann Rudolf Rapp (1827-1903).[5]
Per anni casina delle delizie della corte napoletana, villa Lucia nel XX secolo fu sede di un importante circolo culturale, promosso dal pittore napoletano antifascista Paolo Ricci (1908-1986) che vi riuniva intellettuali e artisti.[6]
Dopo ulteriori trasformazioni nel corso dei primi anni del Novecento la villa Floridiana fu acquistata dallo Stato italiano nel 1919 e dal 1924 ospita il Museo Nazionale di Ceramica Duca di Martina. Oggi la villa Lucia è invece parte di un complesso privato.
[1] Cfr. A. La Gala, Vomero, storia e storie, Napoli 2004, p. 55.
[2] G. B. Ajello, Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze, vol. II, Napoli 1845, pp. 347-348.
[3] G. B. Ajello, Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze, vol. II, Napoli 1845, p. 347.
[4] Frans Vervloet, La collina del Vomero a Villa Lucia, Napoli, Museo di San Martino.
[5] Johann Rudolf Rapp, Veduta di Villa Lucia, cat. 71, in Vedute napoletane della Fondazione Maurizio e Isabella Alisio, catalogo della mostra a cura di G. Alisio - N. Spinosa, Napoli, Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, 7 ottobre 2001 - 6 gennaio 2002, Napoli 2001, p. 51.
[6] E. Le Pera, Arte di Calabria tra Otto e Novecento, Catanzaro 2001, p. 89.