Francesco ZERILLI 1793-1837
Palermo, con la corona dei monti sullo sfondo, è raffigurata in tutta la sua monumentalità come poteva apparire nel XIX secolo al visitatore che proveniva dal mare. La città è incorniciata sul margine sinistro dal Fortino Tonnarazza, sull’estrema destra dal Forte della Garita e, sullo sfondo, da Castellammare.
La nostra veduta presenta una precisa descrizione degli edifici che all'epoca si prospettavano sul mare: partendo da sinistra riconosciamo borgo Sant’Erasmo, la casina Cutò, Villa Giulia tra i due obelischi, il Gymnasium dell’Orto Botanico, Palazzo Forcella, Monreale sull’altura in lontananza, caratterizzata dallo stradone che taglia la montagna e, ancora più in lontananza, la sagoma del Castellaccio che si erge sul monte Caputo.
Prosegue la veduta poi con i profili dell’Albergo Trinacria che affaccia sulla passeggiata della Marina, Palazzo Butera, la Cattedrale e infine il Forte della Garita.
Le carrozze dei nobili si muovono lungo tutta la passeggiata cittadina mentre sul mare sono raffigurate diverse barche dei pescatori.
Nel 1836 Zerilli dipinse una seconda versione della nostra veduta, oggi conservata nella collezione della Cassa di Risparmio di Genova[1].
Caratteristica del pittore siciliano l’estrema cura che poneva nei dettagli sia degli edifici che della vegetazione, animando sempre le sue composizioni con personaggi. Il suo soggetto preferito fu Palermo, ma rappresentò anche altri luoghi della Sicilia. Il capoluogo siciliano fu da lui ritratto da diverse angolazioni e ripreso numerose volte.