Jakob Philipp HACKERT 1737-1807

Jacob Philipp Hackert iniziò a dipingere nella sua città natale sotto la guida del padre, pittore di ritratti, e proseguì poi dal 1755 a Berlino sotto la guida del francese Blaise Nicolas Le Seur (1716-1783) all’Accademia di Belle Arti.

Ebbe un precoce interesse per i dipinti di paesaggio e cominciò copiando i lavori di Claude Lorrain (1600-1682) e degli artisti tedeschi del XVII secolo. Viaggiò nella Germania del nord e in Svezia. Dal 1765 al 1768 visse a Parigi dove venne a contatto con numerosi e noti artisti del tempo. Apprese la tecnica delle gouaches e dipinse numerose marine; ma la produzione parigina si distingue soprattutto per il Paesaggio con statua di Pan. Nella capitale francese Hackert ebbe molto successo e l’episodio più rilevante del suo soggiorno fu l’incontro con Vernet (1714-1789) e la frequentazione del suo atelier. Invitò quindi suo fratello Johann Gottlieb Hackert (1744-1773) a raggiungerlo.

Nel 1768 i due fratelli partirono per Roma che rimase la loro residenza principale fino al 1786. Nel 1770 visitarono Napoli. Nel 1771 Hackert ricevette un’importante commissione da Caterina II di Russia di dipingere delle tele raffiguranti la vittoria della Russia sulla Turchia e questo ordine accrebbe la sua reputazione. Nel 1772 lo raggiunsero a Roma  altri due fratelli mentre Johann Gottlieb partì per Londra per portare i dipinti commissionati dai clienti inglesi; lì si ammalò e morì.

Egli chiamò allora un altro fratello, Georg Hackert (1755-1805) con l’incarico di incidere i suoi dipinti. I lavori di Hackert trovarono molti importanti acquirenti ed egli rifiutò l’offerta di diventare pittore di corte in Russia, ma il fratello William vi si stabilì nel 1774 come maestro di disegno. Nel 1782 Jakob Philipp tornò a Napoli e fu presentato al re Ferdinando IV che gli commissionò parecchi lavori. Quattro anni più tardi divenne il suo pittore di corte. Nel 1787 durante il suo ultimo soggiorno a Napoli, si incontrò varie volte con Johann Wolfang von Goethe (1749-1832). Goethe ammirava i suoi lavori, prese lezioni di pittura da lui e lo sollecitò a scrivere la sua autobiografia, che, dopo la sua morte, rivide e pubblicò.

Nel 1798 le agitazioni politiche costrinsero la famiglia reale a rifugiarsi a Palermo e l’arrivo delle truppe francesi a Napoli obbligarono Hackert a lasciare la città e la sua confortevole esistenza a corte. Dopo un anno a Pisa, nel 1800, Hackert e suo fratello si stabilirono a Firenze. Tre anni dopo acquistò una proprietà a San Pietro di Careggi dove lavorò e studiò accuratamente rocce, alberi e piante che lui considerava la base dei suoi paesaggi.