FIDUS (Hugo HÖPPENER) 1868-1948

“Fidus” era lo pseudonimo usato dall’illustratore, pittore ed editore tedesco Hugo Reinhold Karl Johann Höppener, artista simbolista, il cui lavoro influenzò direttamente lo stile psichedelico del design grafico della fine degli anni ‘60. Figlio di un pasticcere di Lubecca, Höppener  dimostò il suo talento artistico già in tenera età.

 

Nel 1887 si trasferì a Monaco di Baviera con l’intenzione di frequentare l’ Accademia locale, ma già dopo pochi mesi si aggregò a Karl Wilhelm Diefenbach (1851-1913) pittore, socialista e apostolo della Natura che in quel periodo viveva con la famiglia e con saltuari discepoli in una cava di pietra abbandonata. In questa comune Diefenbach praticava il nudismo e conduce una vita basata sul vegetarismo e sull’astinenza dall’alcool e dal tabacco; egli predicava anche l’abolizione della proprietà privata e una religiosità fondata sul culto del sole. Il giovane Höppener venne influenzato profondamente dalle teorie di Diefenbach, ne diventò il discepolo più fedele, meritando il soprannome di “Fidus”, che userà come pseudonimo per tutta la vita, anche dopo la separazione da Diefenbach.

 

In questa fase l’opera di Fidus era dedicata ai temi della natura e di un contatto spontaneo con l’ambiente: egli disegnava soprattutto bambini e adolescenti, esseri innocenti che si muovono in una natura quasi incantata.

 

Nel 1892 si trasferì a Berlino e lavorò come illustratore per la rivista “Sphinx”, che andava assumendo una linea sempre più teosofica; il contatto con la teosofia finì per ripercuotersi sul pensiero e sull’opera dell’artista, che cominciò a utilizzare sempre più spesso motivi esoterici e orientaleggianti. Il suo lavoro  apparve frequentemente in “Jugend” e in altre riviste illustrate. Creò molti disegni ornamentali, in particolare per la decorazione di libri. Fu uno dei primi artisti a usare cartoline pubblicitarie per promuovere il suo lavoro.

 

Nel clima di contestazione culturale determinatosi a cavallo tra Otto e Novecento, terreno fertile su cui germogliarono rigogliose le avanguardie artistiche della prima metà del XX secolo, Höppener fu tra i principali interpreti dell’Art Nouveau tedesca.

 

Dopo il 1918, l’interesse per il lavoro di Fidus andò però scemando. Nonostante il suo entusiasmo per l’ideologia del partito nazista, di cui diviene membro nel 1932, non ricevette l’appoggio del regime. Nel 1937 il suo lavoro fu sequestrato e la vendita delle sue immagini  proibita. Quando morì la sua arte era stata quasi dimenticata. Fu riscoperto negli anni ‘60.

 

Oggi la Berlinische Galerie contiene un archivio delle opere di Fidus. Un altro grande archivio di materiali dell’artista (tra cui opere d’arte, diari, corrispondenza e fotografie) è custodito dalla Collezione Jack Daulton a Los Altos Hills, in California.