Arthur John STRUTT

Arthur John Strutt iniziò la sua formazione artistica seguendo nei suoi viaggi in Europa il padre Jacobe George (1784-1867), pittore di paesaggio.

Si stabilì a Roma con la famiglia nel 1831, continuando però a viaggiare tra il 1835 e il 1837 per ragioni di studio: le sue mete furono la Francia, la Svizzera e la Germania. Nel 1838 il giovane artista, insieme all’ amico e poeta William Jackson (1815-1866), intraprese un lungo viaggio a piedi che lo portò nell’ Italia meridionale, fino in Calabria e Sicilia di cui resta testimonianza nel volume che nel 1842 diede alle stampe, A Pedestrian Tour in Calabria and Sicily per T. C. Newby a Londra, opera ricca di spunti provenienti da quell’avventurosa esperienza. Tornato a Roma, iniziò a compiere regolari escursioni nei dintorni della capitale pontificia dedicandosi alla pittura di paesaggio. Soggetti frequenti dei suoi studi furono anche i costumi e le tradizioni della Campagna romana dei quali fu attento osservatore: ci sono pervenute numerose testimonianze pittoriche in particolare ritratti di uomini e di donne nei tipici costumi popolari.

Pur mantenendo sempre i contatti con la madrepatria, l’amore per Roma di Arthur John Strutt fu così grande che in lui albergarono sentimenti di patriottismo: fu infatti tra i pochissimi inglesi che, nel 1849, si arruolarono nella Legione Straniera agli ordini di Garibaldi per difendere la Repubblica Romana e tra il 1848 e il 1849 divenne direttore del The Roman Advertiser, un settimanale che aggiornava sulle vicende romane la comunità inglese presente nell’Urbe.

Una cospicua parte dei suoi studi fu incentrata sull’archeologia, un’antica passione che gli valse la nomina a Segretario onorario della Società Archeologica Anglo-Americana nonché quella di Ispettore dei Monumenti e Scavi di Antichità a Civita Lavinia, l’odierna Lanuvio, cittadina a Sud di Roma che il pittore amò particolarmente e nella quale acquistò una villa nel 1884. Tra i suoi meriti si ricorda anche quello di curatore dell’edizione del 1881 del Murray’s Handbook of Rome and its environs, tradizionale e storica bibbia dei viaggiatori inglesi.

La sua personalità poliedrica gli permise di essere sempre al centro del dibattito artistico e numerose furono le committenze che gli pervennero dall’Italia e dall’Europa.

Inviò sue opere alla Società degli Amatori e Cultori a Roma, alla Royal Academy di Londra e all’Esposizione di Dublino, opere che dipingeva nel suo atelier romano, dal 1841 in piazza di Spagna, poi in via del Babuino, fino all’indirizzo di via della Croce 81 in cui rimase per il resto della sua vita.